Dibattito: perché parlare sulle droghe tra i Giovani?

Gabriela Marinho
|
Giovedì | 02 Ottobre 2014 | 22:00

“‘Tutto mi è lecito!’ Ma non tutto mi giova. ‘Tutto mi è lecito!’. Ma io non mi lascerò dominare da nulla.”, Paolo Apostolo (Corinzi 1, 6:12). Basati su quest’affermazione, i giovani militanti della Buona Volontà di Dio di varie età discutono sull'importanza di parlare sulle droghe tra i giovani; invia anche tu la tua opinione.

Il tema è stato scelto in quanto i dati sono sempre più allarmanti ed esigono la nostra attenzione e serietà in materia. Secondo dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (United Nations Office on Drugs and Crime – UNODC),  nel 2017, le droghe illecite uccidono circa di 19 000 persone tutti i anni.

 

Riportiamo qui di seguito alcuni brani di questo dibattito; rifletti con noi!

André Franchi, 21 anni, laureato in Produzione Musicale, Buenos Aires (Argentina): È molto importante affrontare quest’argomento sopratutto tra i giovani perché la gioventù è la fase in cui cominciamo ad aver contatto con il mondo ed è quando vogliamo l’indipendenza, conoscere nuovi amici. È la fase della formazione del nostro carattere. Dobbiamo istruire la società che bisogna prevenire!

Nayara Preda, 23 anni, laureata in Comunicazione Sociale (Pubblicità e Propaganda), Brasilia (Brasile): Ogni giorno ascoltiamo notizie che ci dimostrano che tutte le droghe pregiudicano in qualche modo il nostro corpo fisico. Nella Religione di Dio, di Cristo e dello Spirito Santo impariamo che anche il nostro corpo spirituale soffre con tutto ciò. Allora, se vogliamo avere il dominio sul nostro corpo e su tutta la nostra vita non dobbiamo aver dubbi su quest’argomento.

André Franchi: Al giovane piacciono le emozioni forti e spesso si preoccupa con quello che gli altri pensano su di lui e qui entrano le compagnie, gli "amici" che offrono droghe. Allora lui non vuole restarne fuori! Alla fine accetta. E questo diventa un vicolo cieco perché ne diventa dipendente. La droga annulla la nostra vita, la felicità, gli obiettivi e il nostro pensiero. Perché mai sottomettersi a questo tipo di vita se possiamo essere felici e sani?

Marco Dametto, 38 anni, annunciatore radiofonico, padre di due figli, São Paulo (Brasile): L'educatore Paiva Netto da tempo afferma che se la corrente è contraria, che noi stiamo nuotando contro la corrente. E allora, solo perché una persona dice che devo usare la droga per diventare più bello, per avere successo, per essere più in questo o in quello, devo accettare?! No! Ed è molto importante che i genitori non bevano e non fumino, perché l'esempio comincia in casa.

Circa il 4% delle morti avvenute nel mondo sono collegate all’uso dell’alcol. L’abuso dell’alcol è intrinsecamente legato a problemi psichiatrici, epilessia, cirrosi, malattie cardiovascolari e tumori. Sono dati dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) nel Rapporto Globale 2011 sull’Alcol e la Salute.

Nayara Preda: È importante dire che non è facile! Nessuno di noi è immune alla situazione di ricevere un invito o alla dipendenza di qualche droga. Pertanto è essenziale avere una routine sana per essere forti al momento di ricevere questi inviti. E tutto questo è possibile quando coltiviamo buone abitudini in famiglia, quando leggiamo letture costruttive e anche attraverso la preghiera.

Marco Dametto: Anche per coloro che finiscono per entrare in questa situazione e pensano: "Oh, ma allora sono già perso?" No! Dopo tutto Gesù, il Guaritore Celeste, ha detto nel suo Vangelo secondo Marco (2:17): “Non sono venuto per i sani, ma nel nome del Padre Celeste, per guarire i malati”. E tutti possiamo essere guariti e guidati dal Divino Maestro quotidianamente, indipendentemente dalla credenza, etnia, o qualunque altra cultura specifica a cui apparteniamo. Ciò che dipende da noi è la ricerca di questa guarigione unendo ad essa la forza di volontà, il trattamento medico con la Fede incrollabile nella protezione della Medicina Celeste. Quindi dobbiamo dire no alla droga e sì alla Vita!

Così scrive l’educatore Paiva Netto: “(...) I problemi si risolvono quando gli esseri umani sono davvero disposti a risolverli. È una questione di rispetto nei confronti del divino privilegio di esistere. Così è come il cacio sui maccheroni questo pensiero di Henry Ford (1863-1947), che una volta definì la Buona Volontà come la forza più grande della Vita: 'I tempi di ricchezza non nascono a caso. Nascono come risultato di tanto sforzo e perseveranza’.

“Questo stesso impegno dobbiamo impiegarlo nella lotta contro le droghe che rendono infelici molte famiglie, e nella legittima reintegrazione dei suoi usuari. Crack, cocaina, alcol, tabacco, solo per citarne alcuni sono, quindi, spiacevoli Armageddon da superare”.

Invia le tue domande e i tuoi commenti su quest’argomento e su altri argomenti quotidiani alla Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo. Lascia che la Spiritualità Ecumenica faccia parte della tua vita! E se questo contenuto ti fa bene, condividilo! Potrà toccare il cuore pure di molti altri.

Fai clic per votare