Impara ad affrontare il dolore del lutto

Alan Mateus Rosseto
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Martedì | 11 Giugno 2024 | 15:25

Uno dei momenti più difficili che l’esistenza umana deve affrontare sulla Terra è certamente quello della morte o — come chiarisce la Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo — il ritorno di una persona cara nel Mondo Spirituale.

Affrontare il dolore del lutto può spesso sembrare insopportabile, e convivere con la nostalgia dei propri cari, con il sentimento della loro assenza nella vita quotidiana rappresenta un’enorme sfida.

Tuttavia, se stai attraversando il dolore del lutto, ti invitiamo a leggere insieme a noi questo contenuto. O se conosci qualcuno che sta soffrendo e ha bisogno di capire meglio questo momento difficile, mandagli questo messaggio di conforto che gli farà molto bene. Sappi che la Religione del Terzo Millennio è qui per offrirti tutto il sostegno necessario per affrontare questo momento.

Presenteremo alcune alternative e possibilità, partendo dagli insegnamenti di Gesù e della Spiritualità Ecumenica, per rafforzare il tuo cuore e contribuire a vivere meglio questo momento.

Lo scrittore Paiva Netto, Presidente-Predicatore della Religione Divina, presenta un importante chiarimento in una delle sue riflessioni sul suo blog (paivanetto.com/it):

Il grande segreto della Vita è, amando la Vita, sapersi preparare alla morte, o Vita Eterna, al momento giusto, stabilito da Dio.

Fraternamente esortiamo tutti a bilanciare ogni giorno al meglio la nostra esperienza terrena, non cessando di prendere atto che la vita continua dopo la morte e che dobbiamo prepararci a proseguire il viaggio nell’eternità, senza che ciò provochi paura o turbamento.

Gli esperti della salute affermano l’importanza di parlare anzitempo della morte con familiari e amici, per potersi preparare e affrontare meglio il dolore del lutto.

Il dolore del lutto e il dialogo

Leggi qui di seguito le parole della psicologa Karen Scavacini, creatrice, cofondatrice, coordinatrice e responsabile tecnica dell’Instituto Vita Alere de Prevenção e Posvenção do Suicídio:

Il lutto è un processo sano e fondamentale per risignificare la propria vita dopo una perdita. Molte persone pensano che non si debba vivere il lutto o che il lutto sia una fase, un periodo destinato a finire. Il lutto ha effetti biopsicosociali, quindi si ripercuote a livello fisico, emotivo e sulle persone con cui si vive. Il mondo in cui si trovava quella persona ora non esiste più, quindi non si tratta solo della perdita della persona, ma della persona e di tutto ciò che si immaginava di vivere con lei e di tutto ciò che si è vissuto con lei. È ovvio che i ricordi rimangono. Ci rendiamo conto del momento in cui la persona finisce di soffrire e supera il lutto, quando la sofferenza si trasforma in nostalgia. Perché non smetteremo mai di sentire la mancanza della persona che se n'è andata, ma la sofferenza passa. Questo è il processo del lutto: quando si vive una perdita, ci si adatta ad essa, si risignifica la propria vita e si custodisce la nostalgia. Non si tratta di dimenticare, assolutamente. È importante che la persona venga ricordata e che se ne raccontino le storie, perché rimane nella famiglia, rimane nelle persone che sono vive, ma in un altro modo, attraverso la memoria. Quindi, se smettiamo di parlarne e pensiamo di non poterne parlare, stiamo creando un tabù all'interno della famiglia […] La reazione della persona al lutto dipenderà dalle esperienze di lutto avute in precedenza – se si tratta del primo lutto o no, la sua età, le caratteristiche della morte, se si è trattato di un incidente o di una malattia, il suo rapporto con la persona e anche ciò che crede che accadrà dopo la morte — caratteristiche uniche che riguardano la personalità della persona, rendendo il lutto un processo estremamente unico. Di conseguenza, all’interno della propria casa, il padre reagirà in un modo, la madre in un altro, il fratello in un altro ancora; e a volte questo provoca una crisi nella famiglia, perché si pensa di dover piangere, di doverlo fare in un modo o in un altro..., ma occorre capire che il lutto si esprime in modi diversi e questo va rispettato.

È per questo che è importante parlare dell’argomento. Se non hai avuto tempo per dialogare su ciò con i tuoi familiari, amici o persone care, preparando meglio i cuori delle famiglie ad affrontare la difficile realtà del lutto, sappi che ci sono diverse possibilità che permetteranno di mitigare il dolore del lutto.

Ne condivideremo specialmente tre:

1. Sii consapevole dell’eternità della vita

Il Cristo di Dio insegnò alla samaritana, presso il pozzo di Giacobbe, nel Suo Santo Vangelo secondo Giovanni (4:24), che «Dio è Spirito, e quelli che Lo adorano devono adorare in Spirito e Verità». E nel libro della Genesi (1:27) riceviamo l’insegnamento che «Dio creò l’essere umano a Sua immagine e somiglianza».

Siamo stati dunque creati da Dio in quanto Spiriti Eterni, e abbiamo bisogno di periodi di evoluzione sulla Terra per progredire verso il Padre Celeste nel corso delle diverse incarnazioni, ma la nostra Patria di Origine è il Mondo Spirituale.

Essere consapevoli di questa realtà non solo ci aiuta a vivere più fraternamente e connessi al Bene, ma anche ad affrontare meglio il dolore del lutto quando una persona cara ritorna alla Patria Spirituale.

Nel Santo Vangelo del Cristo di Dio secondo Giovanni (14:2), il Divino Maestro ci insegna che «nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”?», confermando così la continuità della Vita dopo la morte e l’accoglienza che Egli ci darà, insieme alle squadre spirituali della Luce, all’arrivo presso il Cielo della Terra di coloro che tanto amiamo. Non manca allora, a loro e a noi, sostegno Divino nei momenti difficili del lutto.

Nel libro Os mortos não morrem [I morti non muoiono], dello scrittore Paiva Netto, è possibile leggere dei ritrovi che avvengono nel Mondo della Verità quando rispettiamo il tempo di vita sulla Terra, avendo cura di compiere la nostra missione:

È un vero ritrovo quello che si verifica con gli esseri reincarnati quando ritornano nel Mondo della Verità al momento giusto. Arrivati lì, sono diretti alle regioni con cui sono spiritualmente sintonizzati e vivono un periodo di adattamento. Tutto è attrazione. Imparano di nuovo le usanze della nostra Patria di origine, rivedono le loro esperienze e azioni mentre indossavano le vesti fisiche, portano informazioni su ciò che sta accadendo sulla Terra e ricevono anche notizie dai loro cari che si trovano nel Piano Spirituale.

2. Metti in pratica la preghiera

Pregare è uno dei modi più diretti di contatto con il Mondo Spirituale e ci collega a Dio, a Gesù e alla Spiritualità Benedetta, affinché possiamo ricevere il sostegno necessario per affrontare e gestire il dolore del lutto.

La preghiera promuove, inoltre, mediante l’elevazione del pensiero sommato al sentimento di amore, un rapporto di affetto, cura e protezione verso i propri cari che stanno continuando il loro viaggio evolutivo in un altro piano.

Nel libro I morti non muoiono, lo scrittore Paiva Netto descrive la preghiera come una risorsa pratica non solo per imparare sull’eternità della vita, ma per addentrare questo universo, liberandoci da possibili paure riguardanti la morte. Sottolineiamo il brano sotto:

[...] È intelligente, dunque, non temerla. Inoltre, l’esercizio della preghiera allontana da noi la paura e apre la nostra coscienza all’eternità della vita. L’atto stesso di pregare significa rivolgersi a un Essere Superiore che aleggia al di sopra di ciò che chiamiamo morte.

La preghiera aiuta ad allontanare la paura, e per questo ti invitiamo a pregare ogni volta che è possibile e necessario, visto che così si otterrà ancora più forza, perseveranza, conforto e coraggio.

Se ti trovassi in una situazione in cui senti di non avere forze per pregare o non riesci a calmare i pensieri tristi, se ti senti debole per andare avanti o ti senti abbandonato, chiedi aiuto a un familiare, a un amico o a una persona cara.

+  Inserisci i nomi delle persone a te care nel Libro delle Preghiere.

In un’altra pagina del libro I morti non muoiono, sezione intitolata «Il Giorno dei Vivi», lo scrittore Paiva Netto racconta la sua esperienza di preghiera quando i suoi cari genitori e sua sorella sono tornati alla Patria della Verità:

Quando i miei cari e amati genitori Idalina Cecília de Paiva (1913-1994) e Bruno Simões de Paiva (1911-2000), e la mia adorata sorella, Lícia Margarida de Paiva (1942-2010), sono venuti a mancare, il mio cuore patì molto. Immediatamente, però, iniziai a intonare un commosso colloquio con il Creatore, mitigando la mia nostalgia e trasmettendo loro un messaggio di pace e di gratitudine. Capii subito che continuano a essere vivi, perché i morti non muoiono! Sono solito affermare che, quando si prega, l’Anima respira, fertilizzando così l’esistenza spirituale e umana. Fare una preghiera è essenziale per rasserenare l’orizzonte del cuore.  

Nel condividere la sua esperienza con l’esercizio della preghiera in Gesù, in occasione della morte dei suoi cari, il Fratello Paiva la esalta come modo di ricevere forza e sostegno da parte della Provvidenza Divina nei momenti avversi dell’esistenza per affrontare e superare il dolore del lutto.

3. Ricorda i bei momenti

I ricordi dei bei momenti vissuti sulla Terra affianco alla persona che è venuta a mancare sono un altro fattore fondamentale per lenire il dolore del lutto.

Questi ricordi ci riportano a occasioni speciali che rimarranno per sempre nel cuore di chi ha lasciato la Terra e di chi vi rimane, definendo le circostanze che hanno contribuito a consolidare l’amore e l’affinità, mentre le situazioni difficili, legate agli ultimi momenti della persona cara nel mondo materiale, sono fugaci e con il passare del tempo saranno lasciate alle spalle.

La morte è un fenomeno naturale della vita e richiede adattamenti sia per coloro che ritornano sul Piano Spirituale sia per quelli che rimangono sulla Terra. La nostalgia si manifesta da questo lato dell’esistenza, e anche dall’altro, perché il sentimento di Amore Fraterno mantiene le Anime interconnesse. Il lutto è un processo che deve essere rispettato. È umano. Dobbiamo offrire comprensione e sostegno affinché nessuno si senta solo in questo momento. Tuttavia, cerchiamo sempre di invitare a non coltivare vibrazioni di tristezza poiché, essendo lo Spirito molto più sensibile a ciò che viene trasmesso, tali vibrazioni possono colpirlo mentre si trova in fase di guarigione. [Fonte: I morti non muoiono]

Anche quando il ritorno al Mondo della Verità avviene mediante il suicidio — che «non risolve le angosce di nessuno», come affermava il compianto Fratello Alziro Zarur (1914-1979), visto che questo gesto affrettato causa molta sofferenza allo Spirito al suo arrivo prima del tempo alla Patria Spirituale —, per coloro che rimangono sulla Terra e sentono un dolore enorme per la morte di un familiare in tali circostanze, è altrettanto importante ricordare i bei momenti vissuti affianco a questa persona, come riferito dalla psicologa Gabriela Gehlen nell’intervista concessa al Programma Viver è Melhor! della Boa Vontade TV:

Coloro che sono in lutto per motivi di suicidio necessitano che gli si riporti la persona che hanno perso e la sua narrazione di vita, la sua biografia, la sua storia, i suoi caratteri distintivi, ciò che di significativo ha lasciato nella vita degli altri – raccontando storie, dividendo cose, scoprendosi curiosi di venire a conoscenza di sfaccettature che non si conoscevano. Nella nostra clinica noi emettiamo un certificato di vita, che controbilancia il peso di un certificato di morte. Tutti possono farlo, chi è in lutto, perché si tratta di un semplice pezzo di carta in cui si registra tutto ciò che si ricorda della vita di questa persona: la frase che la contraddistingueva, cosa la faceva ridere, la canzone o il luogo preferito. Perché? Perché si ha bisogno che la persona venga recuperata come individuo, nella sua individualità, e non solo ricordata per il modo in cui è morta. E cosa diciamo a chiunque si trovi in lutto per suicidio o qualunque altro tipo di morte? “Io sono qui. Se hai bisogno di parlare, io sono qui; se hai bisogno di aiuto, io sono qui; se hai bisogno di tempo, io sono qui e aspetterò”. Perché qualunque cosa si provi a dire potrebbe non andar bene, potrebbe sembrare falsa. Dunque, dipendendo dal rapporto che si ha con questa persona, abbracciala e dille: “Io sono qui, e rimarrò al tuo fianco”. E rimanete effettivamente al fianco di questa persona per ascoltarla.

Ci auguriamo che questi 3 suggerimenti citati sopra – essere consapevoli dell’eternità della vita, l’esercizio della preghiera e i bei ricordi – possano contribuire in qualche modo ad affrontare il dolore del lutto con più consapevolezza e pace nel cuore.

Oltre al sostegno spirituale, qualora fosse necessario, è importante cercare supporto psicologico, soprattutto nelle situazioni in cui il dolore del lutto persiste e ci impedisce di riprendere gradualmente le attività della vita quotidiana.

Per coloro che sono in lutto per suicidio, è ancora più importante il suggerimento di cercare aiuto professionale, soprattutto quando la rete di supporto è carente e la persona si sente sola e isolata nell’affrontare tanta sofferenza.

Sottolineiamo quello che ci insegna l’amico spirituale Dott. Bezerra de Menezes, nella Rivoluzione Mondiale degli Spiriti di Luce, nella Quarta Rivelazione, nel messaggio spirituale del 29 ottobre 2005:

Con la forza delle opere edificanti, accendete le vere luci, che sono come potenti fari che si innalzano dalle sfere terrene verso l'Alto, verso coloro che brillano già nel Mondo Spirituale. Questo è ciò che vi chiediamo. Comprendiamo il sentimento di nostalgia. Ma invece dei pianti, buone azioni!

Auguriamo molta pace e forza al tuo cuore!

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