Per quale motivo non temere la fine del mondo?

Rafael Ramalho
|
Venerdì | 24 Agosto 2018 | 10:00

La fine del mondo è un argomento affrontato spesso da diversi popoli. Frequentemente questo tema è affrontato nella Scienza, nella Religione, nella Filosofia, tra le varie aree della conoscenza umana. Altri possono individuare le prospettive politiche, gli avvertimenti ecologici, gli approcci artistici, cinematografici.

Tutti hanno punti di vista rispettabili. Molti di essi, quando abbordati responsabilmente, servono come un avvertimento per il modo in cui trattiamo il pianeta, le risorse naturali e umane e soprattutto il nostro Spirito. Tuttavia la questione è ancora presente: ci sarà una fine del mondo? Il mondo finirà?

Per rispondere a queste domande partiremo dagli insegnamenti universali di Gesù, il quale, dal punto di vista della Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo¹, è il Cristo Ecumenico, il Divino Statista.

Pedro Altair Rúbio

La Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo da decenni sostiene la comprensione degli insegnamenti di Gesù in modo ampio, individuandoli come fondamentali nei campi dell'attività umana, oltre a quello religioso. É del parere che questa bandiera d’avanguardia è denominata "non settarizzare il Cristo". Su questa importante tesi ha parlato il presidente predicatore della Religione dell’Amore Universale, José de Paiva Netto il 30 dicembre 1989 durante la Proclamazione di Gesù quale «il Cristo Ecumenico, il Divino Statista» presso il Tempio della Buona Volontà, a Brasilia, capitale federale del Brasile. 

 

+ Proclamazione del Cristo Ecumenico, il Divino Statista

Cosa dice Gesù sulla fine del mondo?

Ricorriamo al Divino Statista, che nel racconto dell'Evangelista Giovanni, 1:1-3, Egli spiega: «In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste: Cristo Gesù.» Egli è «il Testimone Fedele e Verace, il Principio della creazione di Dio» come riferisce sempre il profeta evangelista nell’Apocalisse di Gesù 3:14.

Dal momento che Cristo è l'autorità suprema sul tema, cosa dice Egli sulla fine del mondo? «Con anticipo millenario» secondo la dichiarazione del presidente predicatore della Religione del Terzo Millennio, José de Paiva Netto, Gesù racconta nel suo Sermone Profetico fatti che, in certo senso, si sono già verificati e che si stanno verificando con un’intensità sempre maggiore. «Frattanto questo Vangelo del Regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le nazioni. E allora verrà la fine.» (Vangelo secondo Matteo, 24:14)

Su queste parole del Divino Maestro, spiega Paiva Netto nella rivista «JESUS ESTÁ CHEGANDO» [GESÙ STA ARRIVANDO!], Numero 127, nel suo articolo Fine dei Tempi e i Perseveranti in Gesù:

«La fine di che cosa? Del pianeta? Bene, per il modo in cui gli esseri umani agiscono possiamo pure avere paura. Tuttavia tutto questo era già annotato nell'Apocalisse. Lì vediamo che dopo che saranno avvenute cose scabrose, terribili, seminate da noi, apparirà nel mondo, secondo la promessa presente nel Libro delle Profezie Finali, 21:1: “Vidi poi un nuovo Cielo e una nuova Terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più”.

«Vale a dire, il pianeta non sarà estinto. Grazie a Dio, non saremo in grado di distruggere la nostra unica dimora. Tuttavia, “sono rimasti solo pochi uomini”, secondo le parole del notevole Profeta Isaia, 24:6. Prepariamoci perciò ad una profonda trasformazione

In questo modo lo scrittore presenta il Libro delle Profezie Finali quale annunciatore di questa «profonda trasformazione». Lì, in questa lettera di un Amico, come predica la Religione del Terzo Millennio, Gesù prepara l'umanità per quel momento. Prima del «Nuovo Cielo e della Nuova Terra» ci sono orientamenti e avvertimenti del Cristo dedicati alle sette chiese dell'Asia (Apocalisse, capitoli 2 e 3) che rappresentano le varie fasi di sviluppo spirituale, umano e sociale dell'umanità.

Anche nel racconto apocalittico troviamo l'esposizione dei sentimenti e atteggiamenti privati e pubblici ​​degli Esseri Umani rivelati da Gesù nell’aprire i Sigilli (capitoli 5 e 6), con le loro gravi conseguenze annunciate dalle Trombe (capitoli 8, 9 e 11) e consumati nei flagelli (capitoli 15 e 16). Allo stesso tempo, molti altri eventi di forte impatto si verificano in Cielo con profonda ripercussione sulla Terra, per la maturità etica degli esseri Spirituali e Umani, concludendosi con il Trionfale Ritorno di Gesù sulla Terra (capitoli 1: 7 e 22: 7, 12 e 20).

Pertanto il mondo dovrà affrontare tutti i fatti annunciati dall’Apocalisse perché sono conseguenza della semina umana (buona o cattiva) e mai un castigo di Dio. Tuttavia ciò non significa che il mondo finirà.

Il Ritorno di Gesù quale garanzia che il mondo non finirà

Tela: Sátyro Marques (1935-2019)

     

Questo evento, il più felice della Storia, è la chiave per comprendere che il mondo non sarà distrutto, come svela Paiva Netto nel suo libro Jesus, o Profeta Divino [Gesù, il Profeta Divino]:

«Il mondo non finirà a meno che noi, gli esseri umani inquieti, lo precipitiamo verso un tale destino. Inoltre, ciò che può essere estinto o diminuito notevolmente è la razza umana. La orbe, no. A meno che un grande corpo celeste non la colpisca. E non sono pessimista per quanto riguarda i fatti a venire perché l’Apocalisse stessa, che è di Dio, si conclude con un grido alla Vita (22:20 e 21):

«[20] Colui che attesta queste cose dice: “Sì, verrò presto!” Amen. Vieni, Signore Gesù!

«[21] La grazia del Nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen!

«Quanto a tutto ciò che è annunciato, restiamo tranquilli perché il Profeta Divino è nel controllo. Come Gesù torna gloriosamente, torna a qualcosa che esiste ancora, il pianeta Terra.»

Gesù è la massima certezza che il mondo continuerà ad esistere, ma la Terra sarà trasformata e molto migliore di quel che vediamo oggigiorno (grazie a Dio!). Egli stesso promette di tornare a questo «Nuovo Cielo e Nuova Terra». Ancora in Gesù, il Profeta Divino, scrive l’autore:

«Adesso ripetendolo per fissarlo bene: se Gesù tornerà, sicuramente il pianeta non soccomberà. Così sia! (La rima è intenzionale.) Notate bene ciò che Giovanni descrive nel primo versetto del capitolo 21: “Vidi poi un nuovo Cielo e una nuova Terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più”.»

Qualcuno può pensare che per il fatto che questi orizzonti e nuovi territori scendono, la distruzione dei primi sia implicita. Ma la Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo attira l’attenzione sul seguente discorso fatto decenni or sono dal suo indimenticabile Proclamatore, Alziro Zarur (1914-1979), e che Paiva Netto annotò: «Zarur spiegava che un proprietario intelligente non distruggerà l'abitazione (in questo caso, il mondo) a causa di inquilini cattivi, ma piuttosto li allontanerà da essa. È giusto.»

Arquivo BV

Così, allontanati i cattivi inquilini si riforma la casa, dove rimangono i Beati dal Divino Profeta che farà secondo la Legge del Libro delle Profezie Finali, «secondo le sue opere» (Vangelo secondo Matteo, 16:27 e Apocalisse, 20:13).

Nel suo Discorso della Montagna, l'Educatore Celeste insegna: «Beati i miti, perché erediteranno la Terra» (Vangelo secondo Matteo, 5:5). Naturalmente dopo la necessaria purificazione, come chiarisce il libro Gesù, il Profeta Divino. Sul tema, Paiva Netto presenta nell’opera succitata la parola del Dott. Bezerra de Menezes (1831-1900), medico, politico, taumaturgo brasiliano e coordinatore nel Mondo Spirituale della Rivoluzione Mondiale degli Spiriti di Luce, nella Quarta Rivelazione, la Religione Divina. Il nobile Spirito si è espresso così nel prestigioso giornale O Paiz, nel XIX secolo:

«[...] Il pianeta continua appena a cambiare condizione; salendo di ierarchia, passando per esempio da mondo di espiazione, come lo sono la Terra e molti altri, a mondo di rigenerazione, come sono quelli lassù, e verso cui la nostra aspirazione deve farci salire perché in questo si realizza il progresso umano tra risate e fiori, e non più a costo di dolori e torture, come nel purgatorio.

«Il pianeta allora continua, non finisce, come credono quelli che interpretano le Scritture letteralmente [...]. Il Giudizio Finale è, in Spirito e Verità, la separazione o distinzione tra coloro che possiedono il tocco per accompagnare il pianeta nella sua [nuova] ascensione e quelli che non ce l’hanno.»

Gesù vuole che tutti migliorino, quindi facciamo la nostra parte nel migliorare i nostri sentimenti per mezzo dei buoni atteggiamenti quotidiani. Così non dovremo temere la fine dei tempi (e non la fine del mondo), ma rimanere attenti agli avvenimenti trasformatori visto che, come anche ci avverte e rafforza Paiva Netto nella rivista GESÙ STA ARRIVANDO!, Numero 127:

«Dove l'Amore non può stabilirsi il dolore viene e agisce. E a volte agisce in modo schiacciante, per l'urgenza del corpo che delira, brucia nella febbre, preso dall'infezione che ha bisogno di un taglio chirurgico urgente.

«Questa è la semina, gente mia! Ma in compenso, durante millenni molti seminarono l’Amore, la Verità, la Giustizia, il Lavoro per l'armonia degli esseri spirituali e umani. Anche questi riceveranno il loro premio, il patrimonio augusto, in questa chiusura di ciclo che determinerà finalmente la scomparsa della civiltà della preda e dell’odio.»

Preghiamo e lavoriamo oggi per un futuro migliore. Così realizzeremo la maestosa profezia dell’Apocalisse (11:15):

«Il Regno del Mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: Egli regnerà nei secoli dei Secoli.»

 

Invia i tuoi dubbi e commenti su quest’argomento e su altri temi della vita quotidiana alla Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo. Lascia che la Spiritualità Ecumenica faccia parte della tua vita! E se questo contenuto ti fa bene, condividilo! Potrà toccare il cuore anche di molte altre persone.

____________
1 Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo — Denominata anche Religione del Terzo Millennio e Religione dell’Amore Universale. Si tratta della Religione Ecumenica del Brasile e del mondo.

Fai clic per votare